Milano,16 ottobre, via del Turchino 9.
Di solito l’aggettivo “Turchino” si abbina alla fata di Collodiana memoria ma in questo caso siamo lontanissimi sia dalle fiabe che dalle fate, quelle che con un colpo di bacchetta magica risolvono ogni problema.
Per definire quindi il deus ex machina della situazione, omen nomen, nel quartiere Turchino di Calvairate abbiamo inventato la figura dello sciamano che oltre ai riti si fa carico dell’organizzazione di eventi come quelli appena vissuti in un sabato pomeriggio autunnale in cui l’oratorio è diventato per alcune ore una micro società indipendente con musica, calcio, incontri in campo e fuori. Una scenografia creata ad arte da Don Fabrizio Martello, lo sciamano turchino, per far sì che chiunque si trovasse all’interno dell’oratorio vivesse un’autentica esperienza di incontro umano, una bolla di vita. La squadra che ci ha accolto nel sintetico del campo tra goal e pacche sulla spalla, la condivisione della musica hip hop diffusa dalle casse, i volontari che fin dal primo pomeriggio preparavano la brace per la grigliata serale ci hanno fatto sentire a casa, ancora una volta e ancora più intensamente. Un luogo in cui le differenze di qualsiasi ordine e grado sono state azzerate in nome della voglia di stare assieme con la promessa, vera, di creare un’altra occasione per incontrarci…Ormai i super poteri dello “sciamano turchino” hanno ampiamente mostrato la loro efficacia…